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TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE

 

La terapia cognitivo comportamentale è uno dei diversi approcci presente nel mondo psicologico. Viene sviluppata a partire dalla seconda metà del 1900 per superare i limiti degli approcci del tempo. I principali miglioramenti possono essere rintracciati nella durata della terapia, nel ruolo del paziente e nella base scientifica a sostegno della terapia.

 

DURATA

L’approccio cognitivo comportamentale se paragonato ad altri tipi di terapia ha una durata molto breve. L’obiettivo è di lavorare nel presente per andare ad alleviare nell’immediato i sintomi problematici. Piuttosto che chiedersi “perché” si sia presentata una specifica difficoltà è meglio concentrarsi su “come” andare a porvi rimedio. Partendo da questo caposaldo sono quindi stati standardizzati una serie di protocolli d’intervento che permettono in tempi ragionevoli di ritrovare una situazione di benessere soggettivo. Mediamente gli interventi impostati in questo modo, eccezion fatta per i casi più complessi, hanno una durata non superiore alle 20 sedute.

RUOLO DEL PAZIENTE

Il paziente nella terapia cognitivo comportamentale gioca un ruolo attivo. Non rimane infatti in attesa che il terapeuta riveli dall’alto la genesi delle proprie difficoltà ma insieme a quest’ultimo si adopera per risolverle. Paziente e terapeuta hanno quindi la medesima responsabilità sull’andamento della terapia. Il terapeuta come un copilota esperto aiuta il paziente ad individuare la strada corretta. Gioca quindi un ruolo fondamentale il contratto terapeutico dove paziente e terapeuta concordano obiettivo dell’intervento, durata e mezzi. Il contratto terapeutico può essere più volte esplicitamente modificato sia dal terapeuta che dal paziente.

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BASE SCIENTIFICA E SVILUPPI

I protocolli della terapia cognitivo comportamentale sono standardizzati e supportati da una continua ricerca scientifica empirica. Gli obiettivi dei diversi interventi vengono inoltre quantificati ed in questo modo si riesce ad avere un’idea precisa sull’andamento della terapia. Attualmente le maggiori aree di interesse si rivolgono agli approcci di "terza ondata" mettendo al centro tecniche immaginative, la mindfulness e la metacognizione. 

MINDFULNESS

Per mindfulness si intende l’essere consapevolmente presenti all’esperienza momento per momento in maniera non giudicante.  È uno dei recenti ambiti di ricerca che maggiormente caratterizza l’approccio cognitivo comportamentali per i possibili risvolti teorici clinici e terapeutici

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